ESCLUSIVA – Codacons: “Prezzi DAZN inaccettabili. Ecco cosa faremo…”

Manca poco all’inizio del campionato e il tema pay-tv continua a destare preoccupazione tra i tifosi di tutta Italia. Dopo l’annuncio dei nuovi prezzi di Dazn, con il conseguente aumento del costo dell’abbonamento per la stagione di Serie A 2022/2023, il Codacons (Associazione in difesa dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha deciso di intervenire con un esposto.

Lo scorso 12 giugno infatti, l’associazione ha fatto recapitare ad AGCOM ed ANTITRUST un esposto in cui chiede alla due Authority “di aprire un procedimento istruttorio volto ad accertare la legittimità degli aumenti tariffari disposti unilateralmente dalla società, e il rispetto dei diritti degli utenti già abbonati al servizio.

Per fare chiarezza sull’argomento ed approfondire gli eventuali sviluppi, abbiamo contattato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, intervenuto ai nostri microfoni per fare il punto sulla situazione.

L’intervista a Carlo Rienzi (Pres.Codacons)

È passato un mese dall’annuncio dell’aumento dei prezzi di Dazn e del vostro esposto. Ci sono sviluppi?

Al momento non ci sono novità nella decisione di rivedere l’aumento dei prezzi. Noi avevamo capito che Dazn fosse ritornata sui suoi passi, ma così non è stato. Se si dovesse continuare su questa strada, non escludiamo altre azioni, magari una class action“.

Quindi ci sono speranze per un abbassamento dei prezzi?

“Questo non lo so, l’obiettivo in questo momento è cercare di mantenere lo stesso costo dell’anno scorso. Non è ammissibile aumentare il prezzo, mantenendo lo stesso stato dei servizi messi a disposizione. Se Dazn non migliora la qualità, dovrà necessariamente prendere in considerazione l’idea di abbassare i prezzi degli abbonamenti”.

Alla base del problema c’è la proliferazione delle pay-tv e dello spacchettamento dei diritti tv delle singole competizioni sportive…

“Questa è una fregatura anti concorrenza. Si mettono d’accordo tra di loro per spartirsi le partite e ti costringono a fare 1, 2 o 3 abbonamenti. La paura è che si possa proseguire su questa strada anche in futuro. È la FIGC che dovrebbe intervenire seriamente dicendo che i prezzi degli abbonamenti siano sempre complessivamente gli stessi. Se ci sono 3 società che prendono le concessioni, non è possibile triplicare i prezzi a scapito degli utenti”.

In tal senso non potrebbero intervenire le società di calcio? Sono loro le protagoniste al tavole delle trattative quando si vendo i diritti tv…

“Certo, si dovrebbero sensibilizzare le società, che però mi sembra siano tutte talmente indebitate e con bilanci falsi o gonfiati, che mi sembra un po’ difficile, anche perché con quello che pagano tra ingaggi di calciatori e allenatori sembrano emiri arabi. Non penso vogliano percorrere questa strada”.

Disconstandoci dal tema pay-tv e passando alla questione rincaro prezzi degli abboanmenti allo stadio. In casa Juventus è scoppiata la polemica per delle tariffe folli… Potete fare qualcosa?

“No, qui sono i tifosi che devono proclamare lo sciopero, il boicottaggio della squadra, dicendo che non andranno allo stadio e non sottoscriveranno gli abbonamenti finché non ci sarà una riduzione dei costi. È una forza che deve partire dal basso”.

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