Diritti Tv, abbandonare l’esclusività per rilanciare il prodotto. Novità in Serie A?

Continuano ad avanzare le ipotesi per l’assegnazione dei diritti tv per il prossimo triennio. Allo stato attuale, i ricavi della Serie A non sembrano soddisfare le esigenze dei club che stanno valutando diverse opzioni.

Il massimo campionato italiano, in tal senso, potrebbe prendere spunto dalla serie cadetta che ha avuto un’importante crescita economica proveniente proprio dalla vendita dei diritti televisivi. La Serie B, infatti, non ha imposto nessun tipo di esclusività per la messa in onda delle sue partite ed è riuscita a raddoppiare così gli introiti (da 26 mln a 50 mln) vendendo il prodotto a 3 emittenti: Sky, Dazn e Helbiz.

Un successo, quello della Serie B, che secondo Repubblica Affari & Finanza, sarebbe finito sotto la lente dei club di Serie A, che stanno valutando l’ipotesi di escludere l’esclusività ad un solo broadcaster.

Questo scenario significherebbe senz’altro più confusione per l’utente finale, ma anche più opportunità e soprattutto più guadagni, per un’industria che getta le proprie basi proprio sulla vendita dei diritti tv.

Un’idea molto vicina a quella di De Laurentiis sui diritti tv e che fu proposta inizialmente da Adriano Galliani (ad del Monza) per il campionato di Serie B.

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